
Importante, ma sottovalutato per molto tempo.
L’attenzione nei suoi confronti è aumentata solo con la grande diffusione del web e la cosa, se ci pensi, è comprensibile.
Senza farla lunga è evidente che internet faciliti le aziende nella comunicazione rispetto al passato.
In molti casi poi, il web ha cancellato quella soglia di accesso – tecnica ed economica – che impediva a piccole e grandi realtà di comunicare senza intermediari.
Ecco perché molte aziende hanno iniziato a porsi domande sulla comunicazione e sulla produzione di contenuti.
Domande riassumibili in “cosa dobbiamo comunicare e come?”.
Ricercare la soluzione non basta
L’attenzione e l’interesse crescente sono un bene, ma non bastano. Infatti se dovessi tirare un bilancio sulla situazione attuale direi che mediamente le aziende comunicano male.
La conferma è nei nostri stessi comportamenti: da clienti scappiamo di fronte a qualsiasi tipo di comunicazione commerciale e credo che molti di noi se avessero un pulsante eliminarle definitivamente lo avrebbero già premuto da un pezzo.
Guarda la foto di gruppo e dimmi se ci sei anche tu: di fronte a una comunicazione che non abbiamo scelto di ricevere siamo sulla difensiva e non abbassiamo la guardia molto facilmente. Io faccio così.
Il consumatore non abbassa la guardia
Questo dipende da molti fattori, ma sono sostanzialmente 2 gli elementi che ci fanno restare sulla difensiva:
– non comprendiamo la natura del messaggio (di cosa stanno parlando?)
– non troviamo una buona ragione per approfondire, non ne vediamo un vantaggio diretto (cosa ci guadagno?)
Mi sono fatto un’idea su questa situazione e ho individuato quelli che sono i 3 problemi più comuni.
*Considera per questo i 3 punti che seguono come una fotografia delle situazioni più comuni, non la verità, ma nemmeno un semplice parere personale.
3 errori di chi fallisce nella comunicazione sul web
1. Concentrarsi su strumenti e aspetti tecnici
Il web viene sfruttato attraverso interfacce (applicazioni, piattaforme ecc) che non sono un fine ma un mezzo. Molto spesso però l’attenzione viene catalizzata da queste interfacce e dai loro aspetti puramente tecnici.
Si tratta però di un approccio che non ci aiuterà ad avvicinare i clienti perché le nostre scelte non saranno prese in base alle loro esigenze.
2. Concentrarsi sulle singole tecniche comunicative
Anche questo è un errore molto diffuso. Scrivere, così come parlare davanti a una videocamera, richiede alcune competenze. Competenze che rappresentano uno strumento vitale per la nostra comunicazione, ma che non possono sostituire il messaggio centrale. Saper scrivere bene insomma non può compensare le carenze del nostro messaggio. Per questo dovremmo essere sempre in grado di individuare prima di tutto un messaggio rilevante per il nostro interlocutore e solo dopo occuparci di esporlo al meglio.
3. Farsi guidare da creatività e passione
Essere appassionati e creativi è un’arma a doppio taglio. Ci espone a un grande pericolo: anteporre ciò che piace a noi a ciò che è richiesto e voluto dai clienti, e questo solitamente produce bei lavori di comunicazione che non generano risultati.
Soluzione per fare Content Marketing [4 step]
Per evitare i 3 errori che ti ho appena elencato e sviluppare una comunicazione sensata attraverso il Content Marketing ho individuato 4 semplici step da seguire.
Si adattano a qualsiasi forma di contenuto e ti permettono di affrontare la produzione di contenuti in maniera distaccata.
1. TARGET
Banale ripeterlo. Imperdonabile continuare a ignorarlo. Senza farci un trattato, mi limito a dire che lavorare sui contenuti prima di aver scattato una fotografia precisa della persona a cui sono destinati è una scelta senza logica. La fotografia dovrebbe immortalarne esigenze, problemi, paure e aspirazioni. Insomma dovrebbe tracciare un identikit preciso del suo profilo umano. Non semplice, ma possibile e soprattutto molto prezioso per tutto il lavoro che segue.
2. OBIETTIVO SPECIFICO
Una volta identificato il destinatario, definisci l’obiettivo che vuoi raggiungere. La domanda è semplice: cosa vuoi che faccia l’utente dopo aver letto il tuo contenuto?
3. COSA COMUNICARE
Avere chiari in testa i primi 2 punti ci permette di lavorare sul contenuto con sicurezza.
Infatti, gli argomenti che andiamo a scegliere e il taglio con cui vogliamo diffonderli, possono essere determinati solo se abbiamo ben chiaro a chi ci rivolgiamo e cosa vogliamo che faccia.
Se ci pensi molti dei contenuti utilizzati dalle aziende non presentano carenze di forma, ma semplicemente puntano su argomentazioni a cui l’utente è indifferente. È questo che li rende inutili.
Ad esempio: per motivare un utente a sostituire la sua caldaia potrei sviluppare contenuti che puntano sul risparmio economico, altri che puntano sul rispetto ambientale, altri ancora sulla sicurezza domestica e potrei ipotizzare ancora molte altre strade da seguire. Quale la più efficace per fare in modo che il cliente decida di sostituire la sua caldaia? I primi due punti servono proprio a comprendere questo.
4. COME COMUNICARE
In questa ultima fase il nostro ragionamento si stringe sulle abitudini dei nostri clienti: come consumano contenuti abitualmente? Quali piattaforme utilizzano? Con che attitudine ricercano soluzioni?
Solo rispondendo in modo preciso a questi interrogativi potremo dare una forma efficace al nostro messaggio.
Parlo di contenuti efficaci per generare fiducia nei clienti nel mio libro “Fai Content Marketing”. Scarica GRATIS l’anteprima di 33 pagine QUI >
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Adoro le aziende che vogliono comunicare in prima persona.
Con loro sono disposto a compiere un miglio extra per aiutarle a creare quei contenuti che i clienti vedono come soluzioni preziose.
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