Cosa succederebbe se dovessi promuovere il tuo business in un’altra lingua?
Questa è una guida pratica per imparare a comunicare usando la lingua del Content Marketing, funziona perché tutti i meccanismi che mettiamo in atto quando proviamo a comunicare in un’altra lingua, sono quelli che dovremmo sfruttare quando creiamo contenuti in italiano.
Una puntata rivolta a quelle persone che conoscono un’altra lingua, ma in modo mediocre, a un livello tale da poter sostenere una chiacchierata o vedere un film, ma niente di più complesso.
In questa puntata…
4.12” Ho provato a comunicare in inglese con delle brevi note audio sul mio nuovo Canale Telegram dedicato al Content Marketing. Non è andata benissimo, ma ho capito alcune cose preziose che mi hanno dato l’idea per questa puntata.
Ho compreso subito che per risultare taglienti e misurati anche in un’altra lingua serve qualcosa in più della semplice comprensione base, ma questo limite mi ha anche permesso di trovare spunti preziosi da applicare alla produzione di contenuti.
Così ho cercato di capire meglio come una seconda lingua potrebbe aiutarci a fare Content Marketing.
Per essere concreto, voglio proporti un esercizio.
Cosa succederebbe se dovessi promuovere o spiegare il tuo business in un’altra lingua?
Di seguito i 9 elementi che possono trasformare la comunicazione in un’altra lingua nella migliore palestra per produrre contenuti.
6.42” Primo elemento.
Ti concentri subito sul messaggio.
Quando non parli la tua lingua pensi con grande attenzione a cosa devi dire perché la capacità di sviluppare ragionamenti e costruire periodi articolati è limitata. Inoltre, possiedi un vocabolario ristretto rispetto a quello utilizzi in italiano.
Se ci pensi non sono considerazioni che facciamo quando ci esprimiamo in italiano e questo dipende dal fatto che la padronanza della lingua si trasforma anche in pigrizia di ragionamento.
Accade perché quando ti trovi in una situazione limitata, cerchi di usare le risorse in tuo possesso al meglio, spremendole fino all’ultima goccia. Ed è così che dovremmo comportarci anche durante la produzione di contenuti nella nostra lingua.
9.30” Secondo elemento.
Quando ti trovi ad utilizzare una seconda lingua, tendi a concentrati sui vocaboli più significativi, perché sono quelli che tengono in piedi la frase.
Se invece cadi nella trappola dei sinonimi, non ne esci più e questo ti porterà anche a diluire l’efficacia del tuo messaggio perché è evidente che non tutti i sinonimi contengano la stessa carica di significato.
Come italiani paghiamo questo prezzo a causa della ricchezza del nostro vocabolario, ed è qui che cadiamo in trappola, allontanandoci dai vocaboli più significativi con l’illusione di arricchire il nostro contenuto grazie all’uso dei sinonimi..
12.14” Terzo elemento.
Ti concentri sui vocaboli più comprensibili.
Devi farti capire per riuscire a raggiungere il cliente e come per i sinonimi del secondo punto, anche qui ci troviamo spesso a scegliere alternative che non sono così efficaci.
14.08” Quarto elemento.
Pensi un po’ di più quando scrivi un contenuto.
Quando ragioniamo in un’altra lingua, rileggiamo il messaggio un migliaio di volte prima di inviarlo, lo facciamo per verificare che sia comprensibile e scritto correttamente. Accade anche nel parlato, nella nostra mente le frasi si costruiscono e si smontano più volte prima di prendere forma con un suono.
16.00” Quinto elemento.
Pensi maggiormente alla sintassi.
Nel creare un contenuto presti più attenzione alla struttura dei periodi perché sai bene che da quella scelta dipenderà la comprensione del tuo messaggio.
Se usi la tua lingua invece sei portato a mettere il pilota automatico, come se nella lingua che ti appartiene le frasi venissero tutte create al primo colpo con una sintassi perfetta. Non è così.
17.28” Sesto elemento.
Cosa succede se ci sono dei problemi? Se ti accorgi che l’altra persona non riesce a comprendere il messaggio?
Se accade quando stai comunicando in un’altra lingua ti blocchi.
Blocchi tutto e cerchi di capire il motivo per cui l’altra persona non è riuscita a comprendere.
Lo facciamo perché come prima cosa mettiamo in dubbio le nostre capacità linguistiche. Sappiamo di utilizzare una lingua che non padroneggiamo e questo ci costringe a tenere alta la guardia.
In italiano questo non lo facciamo.
E perché no? Perché diamo per scontato che il concetto sia chiaro e se qualcosa non quadra siamo pronti a dare la colpa all’interlocutore senza mai mettere in discussione un nostro limite.
18.57 Settimo elemento.
Se il messaggio non passa cerchi subito un modo alternativo per farlo comprendere.
Ti fa in quattro per cercare di far capire quello che hai scritto.
20.43” Ottavo elemento.
Quando usi un’altra lingua usi empatia e lo fai per accorciare le distanze.
Ma anche perchè è frustrante l’idea di non riuscire a farsi capire.
I contenuti non devono essere impersonali e noiosi – non funzionano – dobbiamo usare degli elementi umani.
25.00” Nono elemento.
Tendiamo a dare riscontri e a guidare l’interlocutore, in particolare quando ha dei problemi.
Potremmo dire che la nostra attività di comunicatori in un’altra lingua va ben oltre la costruzione e la diffusione del messaggio, ma prosegue assicurandosi costantemente e fino alla fine che il messaggio sia stato recepito. Questo atteggiamento sarebbe prezioso anche in italiano.
Insomma, l’applicazione di questi 9 punti alla creazione di contenuti in italiano potrebbe rivoluzionare la qualità del nostro lavoro. Questo non richiederebbe di conoscere meglio l’italiano o l’inglese, ma di ragionare con la spiccata sensibilità che ognuno di noi dimostra di avere quando si ritrova a comunicare in un’altra lingua.
Questa puntata è offerta da VideoMarketingforBusiness.net
Supervisione grafica di Cristiano Guerra per TheBrandDesigner.com
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