La parola scritta – rispetto ad altre forme di contenuto – sembra avere molti limiti.
In realtà può sfruttare un’arma segreta che né video né immagini potranno mai avere. Si tratta del potere dell’immaginazione.
La parola scritta – quando usata correttamente – genera immagini nella mente del lettore e questo è un bene se vogliamo farci ricordare e portare l’utente a compiere azioni specifiche.
Immaginare → Ricordare → Agire
Ho ragionato su questo aspetto prendendo spunto da una ricerca della New York University in collaborazione con Max Planck Institute. Da questa ricerca scientifica emerge che più una poesia è in grado di stimolare una vivida immaginazione sensoriale e più le persone riescono ad apprezzarla. Come se l’indice di gradimento fosse direttamente proporzionale allo stimolo ricevuto.
Il potere della vivida immaginazione
In pratica, se le parole generano immagini vivide nella nostra mente aumentano le probabilità di gradimento da parte nostra. Questo è direttamente collegato alla nostra capacità di scrivere in modo personale e diretto, senza cadere in luoghi comuni e stereotipi comunicativi che si traducono in colori “grigi”.
Per questo video, audio e immagini sono ottime forme di contenuto, capaci di catturare l’attenzione, ma mancano dell’arma segreta che è riservata alla parola scritta: la capacità di attivare la nostra immaginazione.
In questa puntata
1.54’’ Lo studio scientifico dell’Università di New York che analizza il linguaggio della poesia
2.16’’ Perché le poesie più popolari sono quelle che riescono a stimolare i nostri sensi
2.52’’ Il parallelismo tra poesia e altre forme di contenuto
3.00’’ I vantaggi e gli svantaggi del video
3.43’’ La differenza tra i video e gli audio
4.33’’ Come stimolare l’immaginazione delle persone per favorire la memorabilità e la motivazione
5.35’’ Lo scopo del content marketing è di produrre un risultato misurabile
6.13’’ Oggi siamo abituati a guardare le cose passivamente
7.04’’ L’importanza di invadere lo spazio delle persone in modo costante
8.08’’ Cosa succede quando attraverso il testo scritto riusciamo a stimolare l’immaginazione
8.47’’ Immagini Vs. Creare delle immagini con le parole
10.05’’ Il paragone con i gruppi Facebook attivi
11.07’’ La capacità di usare parole “forti” per accendere immagini nella testa delle persone
12.45’’ Il libro di Patrick Facciolo “Crea immagini con le parole”
13.30’’ Perché la forza del contenuto scritto resta di grande valore
Link citati (Articolo di Nicola Brown su The Content Standard)
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I M M A G I N I F I C O
😉
due brevi pensieri di commento.
1)personalmente il passaggio poetico che più è impresso nella mia mente è l’incipit della poesia San Martino: “La nebbia agli irti colli piovigginando sale” (G. Carducci). Spesso mi chiedo il perché. Forse perché vengo da una zona dove la nebbia è di casa, è una di famiglia: strana, sgradevole, pericolosa per molti; consueta, nota, famigliare per chi è nato d’inverno in Polesine.
Forse per quel senso di innaturale movimento, di qualche cosa che sale, che ti avvolge, che ti bagna … non cammini nel vuoto (d’aria) ma sei immerso (di fatto) in un liquido che cambia la percezione della realtà: tutto cambia !
2) nell’ascoltare il tuo podcast non ho potuto non ricordare il famoso spot Campari che recita:”l’attesa del piacere è essa stessa il piacere”. Ecco il potere della parola è quello di evocare un’immagine in un preciso istante dopo il prima e prima del poi. Un istante che si perpetua, si rigenera e questo attiva i nostri sensi.
Alla prossima
Rinaldo
Grazie Rinaldo!
Con le parole possiamo fare tutto (o quasi…).